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Collegio Giulio Risi

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Nell'aprile del 1937 quattro suore di San Giuseppe lasciano la Casa provinciale di Roma per Fisciano onde intraprendere l'opera di apostolato con una scuola materna, un laboratorio e varie opere parrocchiali, allocate nella casa paterna "Giulio Risi", dono dell'esimia e generosa Ermelinda Risi-Colesanti, Terziaria Francescana.

Trasformata nel Collegio Giulio Risi, l'istituzione è stata retta dalle Suore di San Giuseppe di Chambery, la cui Congregazione era stata fondata da Padre Jean Pierre Mèdaille di Carcassonne il 16 ottobre 1650. Era parroco della Parrocchia dello Spirito Santo, don Orazio Murino, il quale, fin dall'arrivo delle Suore, si prodigò mirabilmente. La popolazione ben presto apprezzò l'opera delle Suore ed affidò con assoluta fiducia i suoi bimbi. Le giovinette venivano ad apprendere l'arte del ricamo, mentre nei giorni festivi i locali accoglievano le numerose giovani, gli adolescenti e le donne che svolgevano il loro programma di azione cattolica e di cultura religiosa. Un allegro gioioso vociare che contribuiva a cementare la vita della comunità parrocchiale e sociale. Nel dicembre del 1940 si temette per il ritiro delle Suore. Mons. Balducci, Vicario Foraneo, convocò i reverendi Parroci della Forania perché non permettessero l'allontanamento delle Suore.

Dopo fervide preghiere, splendette di nuovo il sole. L'opera continuò fervida anche negli anni della guerra, anzi si intensificò l'assistenza a piccoli e grandi e si organizzò anche la colonia estiva con l'assistenza sociale di Michele Siniscalchi. Il giardino per due mesi all'anno veniva rallegrato dalle garrule voci di numerosi ragazzi. La casa, poi, risparmiata dai bombardamenti su Fisciano del 16 settembre 1943, ospitò numerose famiglie di Salerno, ivi sfollate e una ventina di vecchietti di un ospizio di Napoli.
Nel 1949 negli stessi locali anche i bambini dell'ENAOLI, Direttrice Suora Vincenza Acciavatti. Le ragazze venivano istruite oltre che per l'istruzione scolastica e religiosa, sociale e civile, venivano addestrate all'arte del cucito, del taglio, del ricamo e della maglieria.

In tutti gli avvenimenti lieti o tristi i battenti della Casa delle Suore di S. Giuseppe, hanno sempre accolto tutti, allestendo refezioni calde e alloggi momentanei. I piccoli della Scuola Materna sono senz'altro "I numerosi figli" a cui alludeva Padre' Pio nel presagire alla Signora Ermelinda che si raccomandava per il dono della maternità, allorquando diceva: "Avrete tanti piccoli da mettervi le mani nei capelli", frase che, con compiacenza, abbracciando i bambini, la Signora Ermelinda ripeteva commossa al suo consorte, don Elia Colesanti, una benefattrice che merita il ricordo e la riconoscenza.'