Regole di calcolo della tariffa, con indicazione in forma fruibile per gli utenti, anche attraverso esempi, delle variabili su cui si basa il calcolo della quota fissa e della quota variabile, delle riduzioni applicabili agli utenti domestici e non domestici, dei meccanismi di conguaglio, delle imposte applicabili. (rif. normativi: art. 3 comma 1 lettera j, delibera ARERA 444/2019)
Informazioni
La tariffa sui rifiuti (TA.RI.), relativa alle utenze domestiche, è composta da una quota fissa ed una quota variabile.
1) Per il calcolo della quota fissa quale bisogna moltiplicare i metri quadrati dell'immobile (determinati sulla base della superficie calpestabile) per la tariffa corrispondente al numero degli occupanti dello stesso.
Se l'intestatario dell'utenza è residente nell'immobile, quest'ultimo dato viene reperito negli archivi anagrafici del Comune e corrisponde al numero dei componenti il nucleo familiare. Se invece l'intestatario dell'utenza non risiede nell'immobile, il numero degli occupanti viene determinato in via presuntiva, in rapporto alla superficie dei locali, secondo la seguente casistica:
- da mq 0 a mq 30: 1 componente convenzionale
- da mq 31 a mq 60: 2 componenti convenzionali
- da mq 61 a mq 80: 3 componenti convenzionali
- da mq 81 a mq 100: 4 componenti convenzionali
- da mq 101 e oltre: 5 componenti convenzionali
2) La quota variabile invece è rapportata alla quantità di rifiuto residuo conferito, comprensiva di un quantitativo minimo obbligatorio.
Anche per le utenze non domestiche la tariffa sui rifiuti si compone di una quota fissa e di una quota variabile, per il calcolo delle quali bisogna tener conto dei metri quadrati dell'immobile occupato e della tipologia di attività che viene svolta all'interno dello stesso.
Per maggiori dettagli sulle tariffe e sulle riduzioni ed esenzioni applicabili si rimanda a:
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