Molti sono i giovani che lavorano per pagarsi gli studi, al fine di elevare la propria cultura e sviluppare le proprie capacità professionali. La normativa prevede importanti agevolazioni che consentono loro di conseguire i loro obiettivi.
Il diritto allo studio è garantito dall'art 34 della Costituzione. L' art 10 del titolo I dello Statuto dei lavoratori (legge 300/1970), disciplina i lavoratori iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in scuole di istruzione primaria, secondaria e di qualificazione professionale, statali, pareggiate o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali. Lo Statuto, garantisce il diritto a turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami ed il non obbligo a prestazioni di lavoro straordinario o durante i riposi settimanali. I lavoratori studenti, compresi quelli universitari che devono sostenere prove di esame, hanno diritto a fruire di permessi giornalieri retribuiti. Il datore di lavoro potrà richiedere la produzione delle certificazioni necessarie all'esercizio dei diritti.
A realizzare a pieno i diritti dei lavoratori e del diritto allo studio, è la Sentenza n. 20658 del 25/10/2005 Suprema Corte di Cassazione che specifica e afferma i diritti del lavoratore con riferimento al diritto allo studio.
Lo studente lavoratore, deve essere agevolato nella possibilità di frequentare i corsi e di prepararsi e di sostenere gli esami, nel caso in cui questo dovesse essere iscritto all'università. Su questa base, gli studenti che lavorano usufruiscono di una serie di diritti e agevolazioni da parte dello Stato e delle Università.
Permesso di studio (le 150 ore)
Il permesso studio è il diritto dei lavoratori dipendenti pubblici e privati con contratto a tempo indeterminato, ad assentarsi dal lavoro per la realizzazione del diritto allo studio, con la finalità di elevare la propria cultura e specializzare le proprie attività professionali.
Le 150 ore non spettano al personale assunto con contratto a termine.Il personale a termine può però beneficiare dei permessi retribuiti di cui all' art. 10 della L. n. 300/70, limitatamente ai giorni in cui deve sostenere le prove d'esame.
L'ammontare massimo di ore per il diritto allo studio è di 150 ore annuali, che può salire a 250 nel caso in cui il lavoratore debba conseguire un titolo in una scuola dell’obbligo.
Se un corso professionale quindi dovesse durare 300 ore ripartite su due anni solari, allora si può provvedere a concedere 300 ore di permesso e si potranno richiedere i permessi per i due anni del percorso.Le modalità di concessione sono differenti a seconda dei singoli contratti collettivi nazionali (CCNL). solo se orario di lavoro e orario di frequenza vanno a coincidere anche solo parzialmente.
Le 150 ore sono suddivise in 50 ore annuali per tre anni e contrattualmente configurabili come permessi straordinari retribuiti da godere:
- corsi a frequenza serale, in caso l’orario di lavoro coincida anche solo parzialmente con l’orario di svolgimento del corso;
- corsi telematici,
Per richiedere e ottenere questi permessi è necessario il rilascio di un attestato di frequenza che certifichi la presenza al corso durante l’orario lavorativo.
Non è possibile richiedere dei permessi di questo tipo per le ore di studio necessarie alla preparazione di un esame.
Permessi per lo svolgimento di esami
Gli studenti lavoratori che frequentano un corso di studio in un istituto pubblico riconosciuto hanno diritto a turni di lavoro che facilitino la frequenza ai corsi e la preparazione degli esami; inoltre, su loro richiesta, devono essere esonerati dal lavoro straordinario e dal lavoro durante i riposi settimanali.
Tutti i lavoratori studenti, compresi quelli universitari (anche fuori corso) ed i privatisti non iscritti a corsi regolari di studio, hanno diritto a permessi retribuiti per sostenere gli esami. In caso di esame scritto ed orale il permesso spetta una sola volta
Il lavoratore è obbligato a presentare la documentazione che comprova l’avvenuto esame. Il permesso giornaliero viene concesso indipendentemente dall’ora in cui viene effettuato l’esame e quindi anche se non coincide con l’orario di lavoro.
Bisogna però fare qualche precisazione: anche i privatisti non iscritti a corsi regolari di studio hanno diritto a permessi retribuiti per sostenere gli esami;
Turni agevolati
I lavoratori studenti che intendano frequentare corsi di studio compresi nell'ordinamento scolastico, svolti presso istituti pubblici riconosciuti hanno diritto ad essere impiegati in turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione degli esami.
Lavoro straordinario
Lo studente lavoratore non è obbligato a svolgere lavoro straordinario, né lavoro nei giorni festivi o durante il riposo settimanale.
Congedi formativi
Per congedo per la formazione si intende quello finalizzato al completamento della scuola dell'obbligo, al conseguimento del titolo di studio di secondo grado, del diploma universitario o di laurea, alla partecipazione ad attività formative diverse da quelle poste in essere o finanziate dal datore di lavoro.
Si tratta di un congedo non retribuito introdotto dall' art. 5 della Legge 53/2000 , per tutti i dipendenti, privati e pubblici, con almeno 5 anni di servizio continuativi presso la medesima azienda o Ente.
Durante il periodo di congedo il dipendente non ha diritto alla retribuzione ed alle ferie. Il congedo non è computato nell’anzianità di servizio né ai fini previdenziali; il dipendente può procedere al riscatto, ovvero al versamento dei relativi contributi calcolati secondo i criteri della prosecuzione volontaria.
Sgravio tasse universitarie
Gli studenti che svolgono attività lavorativa dipendente o assimilato per almeno 6 mesi, autonomo con partita I.V.A. (con un reddito complessivo netto non inferiore a € 7.000,00) e autonomo derivante da attività non esercitata abitualmente (con un reddito complessivo netto non inferiore a € 7.000,00), che hanno un ISEE non superiore a quello stabilito dall’Università hanno diritto ad essere esonerati dal pagare il 30% della tassa d’iscrizione e dei contributi universitari del primo anno. Negli anni successivi per ottenere la stessa esenzione dovranno dimostrare di aver conseguito durante l’anno precedente almeno il 20% dei crediti previsti.
Apprendistato 2018
Il Nuovo contratto di apprendistato 2018 introdotto dal Jobs Act, è una forma di contratto a tempo indeterminato stipulato in forma scritta e finalizzato alla formazione professionale ed occupazione dei giovani.